Cè ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi, vola a sette milioni di incasso, 1 milione di biglietti staccati e non solo non cala fisiologicamente nella seconda settimana, ma addirittura raddoppia. Ed è biglietto d’oro 2023. Insomma è un caso incredibile di successo, oltre che di coraggio di autrice e imprenditoriale.
Dietro di lei, prima assoluta al botteghino italiano, altri titoli come Comandante con Favino a 1 milione e 700mila, Io Capitano di Matteo Garrone a ben 4 milioni, senza dimenticare il fenomeno teen Me contro te con 4,2 milioni, l’esordio di Bisio a 1,3.
L’ANSA ha parlato con i registi Daniele Luchetti, Marco Manetti, Massimiliano Bruno e con Mario Lorini, il presidente degli esercenti cinematografici Anec.
“Il cinema è tornato di moda e quello italiano anche”, dice finalmente soddisfatto dopo stagioni critiche Lorini, che assiste alle file fuori per gli spettatori di C’è ancora domani, persino oltre le aspettative. Massimiliano Bruno, amico e sodale di Cortellesi da una vita, ne approva la perseveranza e scherza: “Eravamo pischelli e già parlava di rifare l’onorevole Angelina dopo venti anni c’è riuscita. Applausi”.
Marco Manetti, la metà dei Manetti Bros, che da produttore ha La guerra del Tiburtino III, “un piccolo film con un’ottima media per sala, magari chi trova sold out da Paola si affaccia e ne resta contento”, vede il momento favorevole come un buon segnale per Diabolik 3 che arriva al cinema dal 23 novembre, con feedback positivi dalla Festa di Roma. “Gli esempi di successo di queste settimane testimoniano a mio parere – commenta – che al cinema si sta tornando grazie ad eventi, il film deve essere un richiamo per storia, per artista. Come per il long Covid in Italia ci abbiamo messo un po’, ma film come Cortellesi e Garrone parlano al cuore del pubblico e lo richiamano in sala”.
Daniele Luchetti sottolinea un fattore nuovo importante: “Sta arrivando in sala una serie di bei film molto ben pensati, costruiti, prodotti con budget importanti, è stato fatto per la prima volta dopo tanto tempo una sorta di ragionamento strategico sull’industria, invece di nascondere la povertà facciamo vedere la ricchezza. Due anni di Covid sono stati 20 anni come evoluzione culturale, sicuramente non possiamo tornare a quei film lì”, conclude il regista che sta finendo per il cinema Confidenza, da un romanzo di Domenico Starnone con Elio Germano protagonista.
I dati, non solo quelli dei film italiani, sono entusiasmanti: +109% sullo stesso periodo di novembre di un anno fa, + 59% sulla settimana scorsa. È indubbio che C’è ancora domani, con il suo unanime apprezzamento, sia il motore di questa rinascita. “Non dimentichiamo l’estate favolosa con Barbie e Oppenheimer che hanno riportato in sala i giovani, e i risultati eccezionali di Cinema Revolution, la campagna che ha seminato bene anche per l’autunno; bisogna dare atto all’impegno del ministero che nella manovra, a quanto risulta, conferma i finanziamenti per le sale e conterrà il ventilato taglio al tax credit”, sottolinea Lorini.
Conclude Massimiliano Bruno: “Mi entusiasma la tendenza a ri-fidarsi del cinema italiano: andare in sala è un atto di fiducia nei contronti degli artisti, Cortellesi, come altri attori, richiama pubblico ma non a caso: ha seminato credibilità grazie a impegno, professionalità, passione. Per dirla alla romana ‘non dà sòle'”.
Fonte : Ansa