Aidana Tastanova è cittadina del Kazakistan e studentessa di giurisprudenza del terzo anno che frequenta l’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca con una borsa di studio del governo kazako.
Aitylğan sõz – atylğan oq (traduzione: “Una parola una volta pronunciata non può mai essere ricordata”)
– Proverbio kazako
Il 10 luglio, la camera bassa del Parlamento del Kazakistan, il Majilis, ha adottato la legge “Sulle piattaforme online e sulla pubblicità online”, mirata a regolamentare questo settore.
Tutto ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale anche online: questo postulato della prassi di contrasto dell’Unione Europea delinea i principi del comportamento online nel miglior modo possibile. I social network hanno formato un nuovo spazio di imprenditorialità informatica, in cui sono nate le competenze professionali del loro tempo: blogger, specialisti SMM, targetologi e molti altri. La necessità di regolamentare la qualità e l’affidabilità dei contenuti online, le entrate nascoste derivanti dalla pubblicità online, dalle frodi online e di erigere barriere contro la criminalità informatica hanno spinto all’adozione di tale atto normativo.
Gli autori della legge kazaka, nel prepararla, miravano a risolvere diverse questioni problematiche. In particolare, si tratta di un divario tra la dinamica dello sviluppo delle piattaforme online e della pubblicità online con un quadro legislativo, la mancanza di meccanismi giuridici efficaci che garantiscano il rispetto dei diritti di tutte le entità che operano sulle piattaforme online e i contorni legali per la conduzione online. pubblicità. Inoltre, durante la preparazione della legge kazaka sulla regolamentazione delle piattaforme online e della pubblicità, non è stata ignorata l’esperienza internazionale. Ad esempio, la Legge sulla sicurezza online nel Regno Unito. È stata presa in considerazione anche la legge tedesca sull’applicazione della rete, che solleva la questione della protezione dei cittadini da informazioni false e dannose.
I social network sono diventati la principale fonte di informazione che forma l’agenda socio-politica e hanno assunto il ruolo di barometro dell’umore pubblico. Secondo i dati del nuovo rapporto Digital News, recentemente pubblicato dal Reuters Institute, la quota di coloro che preferiscono ricevere notizie su Internet attraverso i social network è aumentata al 30%.
E a questo proposito, la legge adottata introduce per la prima volta concetti come “influencer (blogger)”, “piattaforma online”, “utente della piattaforma Internet”, “comunità pubblica” e altri. E questo, secondo gli esperti del settore dei media, è un grande passo avanti nel campo della descrizione legislativa della differenza tra blogger e mass media classici, nonché nella regolamentazione delle relazioni di questi specialisti con il pubblico target.
Pertanto, la legge obbliga i proprietari di siti Internet a collaborare con le agenzie governative nella lotta contro le informazioni false e l’evasione fiscale. Si sta introducendo l’obbligo di installare un “contatore” del numero di utenti e di nominare un rappresentante legale della piattaforma online per l’interazione con gli enti autorizzati.
Inoltre, la questione centrale nell’ambito della legge è lo sviluppo dell’interfaccia delle piattaforme online nella lingua nazionale, il cui volume di contenuti cresce ogni giorno. E questo contenuto sta diventando sempre più vario e interessante. Tuttavia, non tutte le piattaforme online offrono l’opportunità di utilizzare l’interfaccia in lingua kazaka, non esiste un’opportunità elementare per familiarizzare completamente con il contratto d’uso.
Particolare attenzione è rivolta alla necessità di etichettatura pubblicitaria da parte degli utenti che pubblicano contenuti pubblicitari. Fino ad oggi mancavano atti legislativi che regolassero la distribuzione di materiale pubblicitario sulle piattaforme online, così come il concetto di targeting.
Si può quindi constatare che questo pacchetto legislativo mira a migliorare ulteriormente la regolamentazione del funzionamento delle piattaforme online sul territorio della repubblica, compresa la responsabilità degli influencer o dei blogger per i materiali pubblicati e la diffusione di informazioni false, nonché le loro attività pubblicitarie e commerciali, ovvero il pagamento delle imposte sul reddito per la pubblicità pubblicata nei loro account sui social media.
Va detto che questo disegno di legge è stato più volte criticato dagli attivisti per i diritti umani, che lo hanno definito “illiberale”, “indurente alla censura”. Tuttavia, è possibile fornire argomenti opposti a favore della correttezza dell’adozione di questa legge. Quindi, in primo luogo, lo sviluppo dei social network e delle tecnologie di intelligenza artificiale non lascia dubbi sulla rapida espansione delle opportunità per manipolare la coscienza dei cittadini, seminare il panico e diffondere falsità. In secondo luogo, non dobbiamo dimenticare che le giovani generazioni sono estremamente dipendenti da tutti i tipi di gadget e reti, vulnerabili in termini di comunicazione e influenza negativa. Basti ricordare le “balene blu”, gli episodi di cyberbullismo, che paralizzano la psiche dei bambini che a volte non possiedono competenze di base di igiene informatica e di protezione da contenuti pericolosi. Pertanto, l’uso di
Fonte: Giurista