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Re Carlo Iii Vara La King’s Foundation L’italiano Marchetti Nel Board


Nasce la King’s Foundation. Cuore dell’attività di charity e di impegno nel sociale di Carlo, la Prince’s Foundation diventa oggi la «Fondazione del Re». Un cambio di nome che dice molto dell’approccio del nuovo sovrano britannico al nuovo ruolo che ha rivestito dalla morte della regina Elisabetta.

Ci si è interrogati per mesi per cercare di capire se Carlo volesse (o dovesse) concludere il suo instancabile lavoro di anni con le battaglie personali e le fondazioni per comunità più sostenibili, in termini ambientali ma anche sociali, per dedicarsi esclusivamente al «duty» del regnare: il ruolo istituzionale. In realtà Carlo, non ha abbandonato al loro destino nessuno dei suoi patronati sin qui, continuando a seguirli attivamente.

E la scelta oggi di annunciare il cambio della ragione della Prince’s Foundation nella nuova King’s Foundation, dice anzi che nelle sue battaglie di sempre re Carlo III è deciso a mettere adesso tutto il soft power di un sovrano che alla Cop28 terrà il discorso di apertura .

«Sta tenendo fede ai suoi impegni di una vita», dice al Corriere Federico Marchetti, fondatore di Yoox . Perché c’è anche un po’ di Italia nella fondazione di re Carlo: vi siede l’italiano Marchetti con un posto nel board of Trustees e un posto anche nel board of Directors di Highgrove Gardens: i giardini della amatissima tenuta personale di Carlo non distante da Londra.

Come è arrivato nella fondazione del re, Marchetti? «Grazie al progetto Modern Artisan anni fa quando ero in Yoox, un progetto per aiutare i giovani talenti, proprio lo spirito della King’s Foundation con 6-7 riunioni l’anno in cui mi ritrovo sempre ad essere il solo italiano tra persone straordinarie. Un giorno mi ha dato un passaggio sulla sua Land Rover, nel parco di Dumfries House, sede della Fondazione, il figlio della principessa Margaret», dice Marchetti, unico italiano invitato all’incoronazione di maggio e che già è impegnato nella Sustainable Markets Initiative del re.

Alla guida della Prince’s Foundation il re ha infatti portato il cugino David Linley, secondo conte di Snowdon dopo la morte del padre, primo conte di Snowdon, Antony Armstrong-Jones (e figlio della sorella della regina Elisabetta). Linley negli anni ha guidato Christie’s UK e oggi è presidente onorario della casa d’aste per Europa, Middle East e Russia e ha pure aperto una sua linea di arredamento, la David Linley Furniture.

La nuova King’s Foundation di Carlo è il risultato della fusione di precedenti iniziative reali: The Prince’s Foundation for Building Community, The Prince’s Regeneration Trust, The Great Steward of Scotland’s Dumfries House Trust e The Prince’s Foundation School of Traditional Arts. E in pratica offre corsi di formazione per ogni età, dall’arte tradizionale al design, dall’orticoltura all’ingegneria.

Carlo ha insomma messo a disposizione, con questa fondazione, il suo sostegno non solo ai giovani ma anche alle comunità. Nelle parole della Fondazione questa iniziativa è ispirata dalla «filosofia dell’armonia» che l’ha sempre motivato come principe di Galles: «Negli ultimi 40 anni il principe è stato in prima fila nella batta glia per la sostenibilità. E durante l’ultima decade gli effetti del depredamento delle risorse naturali, del climate change e della rapida urbanizzazione sono stati evidenti e sotto gli occhi di tutti. Il lavoro della fondazione è guidato dalla convinzione che solo con una visione olistica si possa creare un futuro sostenibile».

Come racconto in «Carlo III il cuore e il dovere del re» (Cairo), la sede della Fondazione del re è a Dumfries House, in Scozia, nell’Ayrshire e proprio da qui da queste mura antiche salvate dal re con un investimento di 20 milioni di sterline, l’8 settembre 2022 – giorno della morte della regina – l’elicottero reale decollò alle 6.48 per recuperare il figlio Carlo e portarlo dalla tenuta di Dumfries al capezzale della madre a Balmoral. Jane von Westenholz, moglie del barone von Westenholz, ex olimpionico di sci e oggi interior designer che Carlo ha consultato quando ha ristrutturato proprio Dumfries House, oggi è tra le Companion’s della regina Camilla.

Allo stesso modo, il Prince’s Trust fondato nel 1976 diventa oggi il King’s Trust mentre prende il nuovo nome di King Charles III Charitable Fund l’ex Prince of Wales’s Charitable Fund fondato nel 1979.

Fonte : Corirre Della Sera

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