Lunedì 16 ottobre al Museo dell’Ecologia di Cesena si terrà un incontro, molto particolare e da seguire assolutamente perché sovverte un po’ alcune nostre convinzioni acquisite nel tempo, dal titolo “Denominazione di origine inventata”. Alberto Grandi, docente dell’Università di Parma in Storia dell’Alimentazione, terrà una relazione sul suo libro in cui mette in evidenza come ciò che raccontiamo dei buonissimi prodotti italiani spesso siano invenzioni molto più recenti, scaturite dalla crisi industriale degli anni Settanta. Il Pachino? Non è un pomodoro siciliano ma un ibrido prodotto in laboratorio da una multinazionale israeliana delle sementi. Vitigni autoctoni e millenari? Ma dove? Nella seconda metà del 1800 un parassita distrusse tutte le vigne presenti sul territorio italiano ed europeo. Dovendo ripartire da zero, i nostri viticoltori usarono obbligatoriamente viti non autoctone e innesti vari. Negli anni Settanta, secondo Grandi, imprenditori e coltivatori italiani si allearono per inventare una presunta tradizione millenaria del nostro cibo e il conseguente storytelling per sostenerla.
Fonte : Parma Today