“Se noi non integriamo paesaggisticamente parlando gli impianti, ci sarà una devastazione paesaggistica permanente che sarà quella causata dalla crisi climatica”, Stefano Ciafani, presidente Legambiente.
Entro il 2035 la copertura elettrica nazionale deve derivare al 100% da fonti rinnovabili, è questa una delle rivendicazioni di venti sigle ambientaliste e studentesche che, al grido di “Scatena le rinnovabili”, hanno aderito al weekend di mobilitazioni indetto da Legambiente in diverse città d’Italia.
A Roma si sono ritrovati davanti al ministero della Cultura. La richiesta è di bloccare i sussidi alle fonti fossili e accelerare su quelle rinnovabili. “Bisogna accelerare gli iter autorizzativi, rinnovare l’impianto normativo ad oggi obsoleto aggiornando le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, rimaste ferme al 2010” dicono gli ambientalisti che chiedono anche sia favorita la partecipazione dei cittadini affinché i territori siano protagonisti della transizione energetica.
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha dichiarato a TeleAmbiente: “A Roma non potevamo che fare la manifestazione davanti al ministero perché da una parte continua a prendere per buoni i pareri negativi delle Soprintendenze, dall’altro non approva l’aggiornamento delle linee guida sulle rinnovabili fatto dal ministero nel 2010, quando alcune energie non esistevano come l’agrivoltaico o l’eolico offshore, quello che serve è velocizzare questo iter di autorizzazioni, garantire la migliore progettazione degli impianti perché se noi non integriamo paesaggisticamente parlando gli impianti, ci sarà una devastazione paesaggistica permanente che sarà quella causata dalla crisi climatica.”
Emanuele Genovese, portavoce Fridays For Future Roma, sottolinea come si chieda lo sblocco delle rinnovabili per sbloccare il futuro del Paese: “Bisogna assicurare un’energia equa e solidale per tutti partendo dai bisogni dei territori. Occorre fare una pianificazione democratica dell’energia che serve, riducendo anche i consumi, proprio attraverso le rinnovabili che sono molto trascurate. Il governo è stato velocissimo a fare decreti per approvare nuovi rigassificatori, li ha inseriti addirittura nel decreto Alluvioni, che è stato un affronto dato il legame che c’è tra le alluvioni e la crisi climatica, e invece da anni blocca progetti di rinnovabili che sarebbero benvenuti su alcuni territori.”
Fonte : TeleAmbiente