Secondo il Politecnico di Milano, la velocità con cui si stanno installando nuovi impianti rinnovabili in Italia non permette di raggiungere gli obiettivi al 2030
Sulle energie rinnovabili in Italia c’è una buona notizie e una cattiva. La buona è che l’installazione di nuovi impianti per la produzione di energia pulita nel nostro Paese è in continua crescita. Secondo i dati di Terna, lo scorso aprile l’insieme di solare, eolico, idroelettrico, geotermico e biomasse ha contribuito per il 45,5% della produzione totale netta nazionale con oltre 8,7 TWh. Le rinnovabili dunque hanno coperto il 36,5% dei consumi.
La crescita maggiore è quella del fotovoltaico che rispetto allo stesso mese dello scorso anno registra un +9,3%.
Ma, si diceva, c’è una cattiva notizia. Sebbene i numeri siano in continua crescita, il ritmo con cui l’Italia sta installando nuovi impianti con energia rinnovabile è decisamente troppo lento rispetto a quanto servirebbe per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030.
È quanto si evince dal Rapporto sulle energie rinnovabili 2023 (Rer) realizzato dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano secondo cui l’obiettivo di installare tra i 125 e i 150 GW di rinnovabile entro il 2030 è al momento una chimera.
I 3 GW di rinnovabili aggiunti nel 2022 rappresentano circa un terzo dei 10 GW che dovremmo aggiungere annualmente per tenere il passo di Germania, Spagna e Francia.
Fonte : TeleAmbiente