(ANSA) – ROMA, 05 MAG – Sono 15.631 le imprese a controllo estero attive in Italia, impiegano 1,5 milioni di addetti, con un fatturato prodotto di quasi 548 miliardi e un valore aggiunto pari a 122 miliardi. E’ quanto emerge dal terzo rapporto dell’Osservatorio imprese estere di Confindustria e Luiss, presentato in occasione del primo meeting annuale dell’Advisory board investitori esteri (Abie) di Confindustria. Queste imprese, si legge, “rappresentano solo lo 0,4% del totale delle imprese italiane, impiegano l’8,8% degli addetti, realizzano il 19% del fatturato, il 16,5% del valore aggiunto, il 26,8% della spesa in ricerca e sviluppo, il 32,3% dell’export e il 50,3% dell’import di merci”.
L’Osservatorio indica che nel 2022, rispetto all’anno precedente, le imprese a controllo estero in Italia hanno registrato una crescita del 21% delle esportazioni, “che corrisponde all’incremento più alto in rapporto a tutte le altre tipologie di imprese che operano nel Paese”. Dall’analisi emerge inoltre che le imprese estere in Italia “mostrano una minor propensione a disinvestire tra il 2019 e il 2022 rispetto a quanto succede negli altri mercati globali, preferendo restare nel Paese con un presidio per lo più a valle delle filiere internazionali”. Inoltre “alcune proiezioni – spiega l’Osservatorio – segnalano come, nonostante il nostro Paese sia stato colpito in modo importante dalla pandemia, non ci sia l’intenzione di dismettere le affiliate in Italia da parte degli head quarters”. (ANSA). .
Fonte : TiscaliNews